-Com’è andata la festa?

-Mah…

-Zero proprio?

-Guarda, ti dirò…

-Sentiamo la stronzata.

-Una marea di ragazze.

-Ma…?

-Lo sai che mi mettono a disagio le ragazze.

-Misogino.

-Ma no, è che proprio non riesco a gestirle e poi non ce n’era una brutta e c’era troppo poco alcol in circolo nel mio sangue per divertirmi. 

-E quindi te ne sei andato.

-E quindi me ne sono andato.

-Solito kebab?

-No ero distante, son sceso e il primo che ho trovato mi ha rimesso al mondo, era davvero buono dovremmo provarlo.

-Passo.

-Ah già che tu sei schizzinoso e hai paura di trovarci i peli.

-Non si tratta di essere schizzinoso.

-Si tratta di essere razzista, allora.

-Ma finiscila.

-Guarda che sei tu che, tra i due, crede e si fida delle stronzate, quindi, se un giorno dovessi mai diventare fan di questa nuova destra razzista, io, sì, ecco, non ne rimarrei sorpreso.

-Sei proprio un coglione.

-E tu sei proprio un piciu che legge e si guarda le stronzate di Vice.

-Ma perchè mi devi sempre insultare?

-Perchè sei un piciu.

-Sarà, ma quello che questa sera se n’è andato da una festa piena di figa per mangiare il solito kebab, non sono stato io.

-Sai come la penso.

-No, dimmi, ti prego.

-Oltre a mettermi a disagio, le ragazze, bramano il mio corpo, perchè, effettivamente, guardami. Sono una roccia, sono bellissimo.

-Vai avanti ti prego. 

-Quindi, essendo bellissimo, vogliono solo una cosa da me e, purtroppo, quel che vogliono non è quel che voglio io.

-Dimmi cos’è che vuoi, ti prego.

-Beh, che ne so? Magari parlare del terrorismo nero degli anni ‘70 davanti a un bel bicchiere di vino o parlare della situazione sindacale dei minatori inglesi negli ‘80 o, ancora, di quanto Cairo sia uno stronzo e rimpiangere Novo e Pianelli e dire che, sì, anche se saremmo falliti con Borsano ci siamo divertiti.

-E loro proprio non vogliono?

-No, loro vogliono solo scopare. Cazzo, finalmente l’ho detto.

-Che stronze.

-Non prendermi per il culo.

-Io? Non sia mai.

-Io non dico che scopare sia sbagliato, dico solo che va bene dai sedici ai vent’anni o dai ventotto ai trentadue, massimo, per fare un figlio se lo vuoi. Poi basta, è sopravvalutato.

-Quindi ora che tu hai compiuto ventun anni non lo fai più.

-Magari no o magari sì, so solo che questa sera non volevo.

-Povero piccolo. 

-Io vorrei solo parlare di Toro e politica, è così difficile?

-E dell’influenza del punk sulle generazioni successive agli anni ‘70 non ti va di parlare?

-No, su quel tema non tutti sono informati.

-Eh perchè su Maria Maggi, Pinelli o, che so io, Goveani la gente sa tutto.

-Ma cosa c’entra Pinelli? Lui è stato un martire, lui è stato uno dei tanti uccisi da uno stato di polizia, oggi come allora, profondamente fascista.

-Non scaldarti.

-Sei tu che dici stronzate e mi sembra giusto correggerti e fartelo notare.

-Dai, va bene.

-Quindi che facciamo ora?

-Io vado a dormire, ho sonno.

-Vabbè io mi faccio un rewatch della Coppa Italia 1967-1968.

-Meglio di una scopata.

-Vuoi mettere? Il Toro che vince la sua terza Coppa nella stagione dell’addio a Meroni? 

-Non oso immaginare quanto possa eccitarti.

-Sei un insensibile.

-Sì, vabbè, buonanotte.

-Forza Toro.

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