di Ridley Scott – 2023 

Disponibile al cinema

Partiamo da un presupposto importantissimo: il cinema, spesso, non è un ritratto fedele della realtà. Un fatto indiscutibile. 

Il cinema, però, non deve per questo essere un abuso di licenze storiche e, più in generale, una pletora di minchiate. 

Ecco, partendo da questo assunto, Napoleon voleva essere un’epica pregna di pathos, che nei risultati è un insieme di aneddoti su uno dei personaggi più importanti della storia. Aneddoti, sì, perché è come avere a che fare con un riassunto di Studocu, più che ad un libero ritratto kolossal.

Si è scelto di raccontare tanti, troppi Napoleone. Peraltro, una sua versione americanizzata. Uno che bombarda le piramidi, per esempio. Vi ricordate del Napoleone profondamente rispettoso delle culture che incontrava? O di quello appassionato di cimeli storici e artistici? La Stele di Rosetta dice qualcosa a qualcuno? Dimenticatevelo. Spara alle piramidi, cazzo. 

Avete presente il suo carisma attrattivo per l’esercito? La sua capacità di coinvolgere truppe e persone? Di fare sua una flotta che nemmeno gli apparterrebbe, a seguito dell’esilio all’Elba?

Ok, qui dice quattro frasi. E tutti corrono dietro. Va bene che fosse carismatico, ma fino a questo punto? Basta dire “vi ricordate quanto fossimo uniti?” Un post di Tumblr? Un luogo comune? 

Si è deciso di focalizzarsi su una reinterpretazione della sua storia d’amore con Giuseppina, dove lui ne esce come un povero cretino che abusa della sua posizione politica per dimostrarsi superiore, e lei una povera donzella senza ampi giudizi, senza carattere che non è neanche buona a dargli un figlio. 

Napoleone e Giuseppina non erano due fessacchiotti tra le mura domestiche. Napoleone si confrontava con lei sulla guerra, sul suo ruolo, si interrogava come uomo, come politico, come Imperatore. Qui, nel film di Scott, ne esce come un cretino, capriccioso, disilluso. Scott e Scarpa (lo sceneggiatore) dipingono un Napoleone moscio ed insicuro (i personaggi interpretati da Phoenix sono spesso insicuri e timorosi, ma qui è l’attore a dare il tono al personaggio o Scott che lo vuole proprio così?), un Napoleone che, a quanto detto dal film, vuole tornare in Francia dopo l’esilio all’Elba perchè ha letto notizie di gossip su Giuseppina e lo Zar. 

Napoleone non è questo, Napoleone è stato uno degli uomini più influenti, in tutti i campi, del suo tempo (pensate allo Statuto Napoleonico ed al divorzio, o a tutte le novità introdotte in campo bellico). Scott (e chi per lui) ha preso un personaggio storico decisamente importante e ne ha riscritto le trame nel tipico vizio americano di far propria la storia europea.

Un pregio, nel film, però c’è: le scene di guerra sono perfette ed accurate, sono giuste. Il che stona, enormemente, con tutto il resto del film. 

Siamo entrati in sala con certe aspettative, ne siamo usciti incazzati. E profondamente delusi.

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